DI ORDINE SELVATICO | performance partecipata, installazione, laboratori

Di ordine selvatico prosegue e amplia la ricerca cominciata con Tamì, un progetto di natura ibrida che si muove tra più linguaggi e diverse pratiche che ha preso vita nel 2018, successivamente sviluppato in un’installazione interattiva site specific prodotta da Roma Europa Festival che ha debuttato a REF KIDS a Novembre 2019.

Di ordine selvatico amplia la ricerca continuando a porsi interrogativi intorno agli immaginari legati alle diversità e alla paura che si dipana nell’incontro con una cultura dominante che si appoggia sul pregiudizio e si muove nella convinzione che qualsiasi forma di ‘differenza’ possa giustificare una visione culturale gerarchica costruendo forme di arroganza e sopraffazione e disseminando il sentimento della paura verso l’altro. Di ordine selvatico intende interrogarsi su come questa paura prende corpo fin dall’infanzia, nei primi processi d’incontro con quella diversità umana che viene subdolamente dichiarata come non accettabile e che quindi viene esclusa e spesso respinta violentemente dal mondo adulto. Osservare il proprio paese che traccia quella linea invisibile chiamata confine, decidendo chi e cosa può attraversarla; chiudere i porti e respingere l’Altro lasciandolo solo in mare impedendogli di oltrepassare quella linea invisibile è una delle immagini di realtà alle quali sottoponiamo i bambini e le bambine di oggi. E che proprio i bambini e le bambine, con il loro pensiero infantile lucido e vulcanico sanno argomentare senza intermediazioni. L’intento del lavoro è quello di aprire un dialogo attivo con i bambini e le bambine, incontrando comunità eterogenee e ponendo al centro il pensiero infantile rispetto a queste tematiche, facendo di quel pensiero il cuore di questo lavoro. Parallelamente a queste questioni è oggetto d’indagine osservare la somiglianza e la profonda relazione tra l’universo infantile e quelle porzioni di spazi naturali chiamati terzo paesaggio che nel loro non essere ‘addomesticati’ e ‘disordinati’ sono aree aperte alla molteplicità. L’infanzia così come tutti i terzi paesaggi del mondo, sono spazi che il mondo adulto (soprattutto occidentale) vuole ‘regolare’ e ‘ordinare’ per modificare il loro stato naturale. Se lasciati, invece, al loro ordine selvatico, bambin* e ambiente naturale sanno esprimere il massimo potenziale insito nella loro esistenza. Essi sono comunità rare che si fanno al contempo argine e margine del mondo, sono lo spazio della possibilità. Nel loro essere così predisposti ad andare verso le cose per poi stargli a fianco e nel loro vivere sempre pronti al nuovo, non sono spaventati dalle diversità, ma proprio da queste sanno trarre ingegno per inventare e accogliere l’Altro da sé.

Di ordine selvatico si sviluppa attraverso l’attivazione di una serie di esperienza, di volta in volta differenti e create site specific nei differenti contesti. Il progetto mira ad attivare la partecipazione di comunità di adulti e bambin* attraverso pratiche laboratoriali, azioni relazionali, installazioni partecipate e performance. 

di: Valentina Pagliarani | dal progetto di ricerca di Tamì. The upside down forest condiviso con Simone Memè | suono: Glauco Salvo | visual: Simone Memè | allestimenti e cura degli spazi: Filippo Tappi | cultural advisor: Viviana Gravano | consulenza artistica: Silvia Albanese, Salvo Lombardo | prodotto da: Chiasma – con il sostegno di MiBACT – Ministero Beni e Attività Culturali e del Turismo | co-produzione della prima installazione site specific: Roma Europa Festival | con il contributo di: AIEP did Studio, Katrièm – BIM! Microfestival di cultura infantile, Attitudes – Spazio alle arti.